CDS: cosa sono e come utilizzarli

Credit Default Swap

In finanza, i CDS (Credit Default Swap) rappresentano un importante strumento per gli investitori che intendono gestire e mitigare i rischi delle loro azioni. 

Nel corso di questo articolo vedremo cosa sono i CDS, concentrandoci sul loro uso e il loro funzionamento e ponendo il focus sulle modalità attraverso cui gli investitori possono utilizzarli per proteggere i loro investimenti e sfruttare opportunità di trading.

Cosa sono i CDS?

CDS è l’acronimo di “Credit Default Swap” e indica quegli strumenti finanziari utilizzati per trasferire il rischio di credito da un soggetto a un altro. In pratica, il possessore di un CDS paga una commissione periodica a una controparte in cambio della protezione contro il rischio di insolvenza di un debitore (ad esempio una società). 

Se il debitore non riesce a soddisfare i suoi obblighi di pagamento, il possessore del CDS riceve un pagamento dalla controparte del CDS per coprire le perdite subite. 

I CDS sono stati al centro di molte critiche durante la crisi finanziaria del 2008, poiché hanno giocato un ruolo significativo nell’accentuare e diffondere i rischi di credito associati ai titoli legati ai mutui subprime.

Arrivo dei Credit Default Swap in Italia

I CDS sono emersi negli anni ’90 come strumento per gestire e distribuire il rischio di credito. JP Morgan è nota per essere stata una delle prime banche a utilizzare i CDS nel 1994. Da allora, il mercato dei CDS è cresciuto in modo esponenziale, diventando uno strumento chiave nel mondo della finanza globale.

In Italia, i Credit Default Swap hanno iniziato a guadagnare popolarità nei primi anni 2000, seguendo la tendenza globale. Inizialmente, i CDS venivano utilizzati come strumenti per la gestione del rischio di credito sia per le banche che per le aziende. 

Successivamente, questi iniziarono ad essere sfruttati anche dalle istituzioni finanziarie per proteggersi dal rischio di default dei loro prestiti e dalle società per migliorare l’accesso al credito e ottimizzare i costi di finanziamento.

Quando vengono utilizzati i Credit Swap

I Credit Default Swaps (CDS) sono strumenti finanziari complessi che trovano applicazione in diversi contesti all’interno dei mercati finanziari. 

La possibilità di trasferire il rischio di credito a un soggetto terzo, li rende particolarmente attraenti sia per chi vuole proteggersi da eventuali perdite di denaro, sia per coloro che sono alla ricerca di interessanti opportunità speculative. 

Di seguito, una lista dei principali motivi di utilizzo dei CDS.

Protezione dal rischio di insolvenza

Come abbiamo detto poco fa, il caso d’uso più tradizionale dei CDS è quello di protezione contro il rischio di insolvenza di un debitore, che può essere una società, un ente governativo o qualsiasi altra emittente di obbligazioni. 

Un investitore che detiene obbligazioni o altri titoli di debito e che desidera proteggersi da un eventuale default dell’emittente, può acquistare un CDS da un altro soggetto finanziario. 

Pagando una serie di premi periodici, l’acquirente del CDS è protetto poiché, nel caso in cui l’emittente del debito fallisca o non riesca a soddisfare i suoi obblighi finanziari, il venditore del CDS compenserà l’acquirente coprendo le perdite subite.

Speculazione sul rischio di credito

Oltre alla protezione dal rischio di default, i CDS vengono utilizzati anche a scopi speculativi. Gli investitori che ritengono che il rischio di credito di una determinata entità stia per peggiorare (ma che non detengono necessariamente il debito di tale entità) possono acquistare CDS come scommessa contro la solvibilità dell’entità

Se il rating di credito dell’entità si deteriora o se essa va in default, il valore del CDS aumenterà, consentendo all’investitore di realizzare un profitto vendendolo o facendolo valere. 

Arbitraggio

Alcuni investitori utilizzano i CDS in strategie di arbitraggio, cercando di sfruttare le discrepanze di prezzo tra il mercato dei CDS e quello delle obbligazioni.

Per esempio, se il costo di protezione di un CDS sembra basso rispetto al rendimento offerto da un’obbligazione dell’entità corrispondente, un investitore può acquistare l’obbligazione e contemporaneamente acquistare un CDS, sperando di incassare la differenza tra il rendimento dell’obbligazione e il costo del CDS.

Vendere e comprare i CDS

La compravendita di Credit Default Swaps (CDS) avviene prevalentemente nei mercati Over The Counter (OTC), ovvero mercati “fuori borsa” che sono meno regolamentati. 

In questi mercati, le transazioni avvengono direttamente tra due parti senza l’intermediazione di un exchange ufficiale. La comunicazione può avvenire telefonicamente o tramite piattaforme telematiche, consentendo agli operatori di negoziare contratti su misura che meglio si adattano alle loro esigenze di copertura o speculazione.

Vantaggi e svantaggi dei mercati OTC

I mercati Over The Counter (OTC) offrono una serie di vantaggi unici. Ecco elementi chiave che li rendono particolarmente attraenti:

  • Flessibilità contrattuale: è possibile personalizzare i termini dei contratti, permettendo una gestione del rischio più mirata e un’ottimizzazione delle strategie di investimento.
  • Accesso a strumenti di copertura e speculazione: questi mercati permettono di scommettere sull’andamento del rischio di credito di un’entità senza possedere il debito sottostante.
  • Maggiore privacy: visto che le negoziazioni avvengono direttamente tra le parti, i dettagli delle transazioni rimangono confidenziali, proteggendo così le strategie di investimento degli operatori.

Nonostante i vantaggi, operare nei mercati OTC comporta anche alcuni rischi significativi:

  • Assenza di un sistema di garanzie: a differenza dei mercati regolamentati, i mercati OTC non prevedono un sistema obbligatorio di margini di garanzia. Questo può esporre le parti a un maggiore rischio.
  • Regolamentazione e sorveglianza limitate: sebbene ci siano stati sforzi per aumentare la trasparenza e la regolamentazione dei mercati OTC dopo la crisi finanziaria del 2007-2008, questi mercati rimangono meno regolamentati rispetto a quelli borsistici, aumentando il rischio di pratiche scorrette.

Esempio di Credit Default Swap

Immaginiamo che un soggetto A decida di acquistare un CDS dal venditore B del valore di 1 milione di euro (che potrebbe essere una banca o un’altra istituzione finanziaria che offre strumenti di copertura del rischio) per proteggersi dal rischio di default di un soggetto C.

Il soggetto A e il venditore B concordano sui termini del CDS, inclusi:

  • la durata del contratto (es: 5 anni)
  • il tasso del premio che A pagherà periodicamente a B. Questo premio si basa sul valore nominale del CDS, di 1 milione di euro, e viene calcolato come una percentuale di tale valore. Per esempio, se il tasso annuale è dell’1%, A pagherà 10.000 euro all’anno a B.

Se, nel corso dei 5 anni, la società C dovesse effettivamente fallire, il venditore B sarebbe obbligato a pagare 1 milione di euro al soggetto A. Questo pagamento serve a compensare A per la perdita subita a causa del default di C.

Se invece, al termine dei 5 anni, la società C non fosse fallita, il contratto di CDS si annullerebbe. Il soggetto A non riceverebbe alcun pagamento da B, ma avrebbe comunque pagato i premi periodici per la durata del contratto, considerandoli come il costo della protezione dal rischio di default.

Durante la durata del contratto, il soggetto A potrebbe decidere di vendere il CDS a un altro investitore sul mercato secondario, potenzialmente a un prezzo differente dal valore nominale, a seconda delle condizioni di mercato e della percezione del rischio di default della società C. Alternativamente, A potrebbe scegliere di annullare il contratto, terminando i pagamenti dei premi a B, ma rinunciando anche alla protezione offerta dal CDS.

CDS e compravendita di attività commerciali

Nel contesto della compravendita di attività commerciali e, più in generale, delle operazioni di M&A, i Credit Default Swaps (CDS) assumono un ruolo particolarmente interessante, fungendo da strumento di mitigazione del rischio finanziario. Questi strumenti possono essere utilizzati sia dagli acquirenti che dai venditori per proteggere il valore delle loro transazioni da eventuali insolvibilità o default delle controparti coinvolte.

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