Se fino ad oggi avevamo parlato solo di metodo reddituale come criterio per la valutazione di un’impresa, oggi ci dedicheremo a un’altra soluzione altrettanto valida: il metodo misto.
Quando si parla di metodo misto patrimoniale-reddituale si intende una soluzione, adottata soprattutto in Italia, per la valutazione delle aziende e che tiene in considerazione sia la dimensione patrimoniale (ovvero quello che c’è) sia quella reddituale prospettica (ovvero quello che farà l’azienda stessa).
La valutazione di un’attività commerciale con metodo misto, benché sia una soluzione tipicamente adottata per le imprese medio-piccole, non rientra a pieno titolo fra i metodi proposti dall’Organismo Italiano di Valutazione e questo perché tale metodologia non risulta conforme agli standard di valutazione adottati a livello internazionale.
Tuttavia, se per la valutazione della tua PMI desideri avere maggiori informazioni sul metodo misto, allora non ti resta che proseguire con la lettura dell’articolo.
Indice dei contenuti
Come si calcola il valore di un’azienda con metodo misto?
La valutazione aziendale con metodo misto può essere rappresentata attraverso una formula matematica:
W=K’+(R-K’j)n¬i
dove:
- K‘= è il patrimonio netto rettificato;
- R= è il reddito medio prospettico, ovvero quello che ci si aspetta che un’azienda sarà in grado di guadagnare in maniera stabile e che si calcola tenendo conto sia delle strategie adottate in passato che di quelle che verranno implementate nel futuro;
- K’j= esprime la redditività del patrimonio netto rettificato;
- n¬i =è il coefficiente di attualizzazione di un tasso “i” per “n” anni.
Detto ciò, le situazioni in cui ci si può trovare sono le seguenti:
- se R > K’j (la redditività della società è superiore alla redditività normale attesa) allora si è in presenza di un avviamento e l’azienda presenta una remunerazione maggiore rispetto a quello che ci si attenderebbe da quel tipo di investimento.
- se R < K’j (la redditività della società è inferiore alla redditività normale attesa) allora si è in presenza di un avviamento negativo e l’impresa presenta una remunerazione minore di quella che ci si attenderebbe da quel tipo di investimento.
Come si calcola il patrimonio netto rettificato?
Come abbiamo detto poco sopra, la valutazione aziendale con metodo misto presuppone la conoscenza del patrimonio netto rettificato. Ma come si determina tale valore?
Il patrimonio è l’insieme dei beni a disposizione dell’impresa ed è costituito da vari elementi tra cui:
- i beni che vengono utilizzati per vari anni (immobilizzazioni)
- i beni che verranno usati o venduti (attivo circolante)
- i fondi disponibili sul C/C bancario o in cassa
- i crediti da riscuotere
- i debiti da rimborsare
Se tutti questi elementi vengono espressi in forma monetaria, i valori che formano il patrimonio netto si possono classificare in:
- attività: valori di segno positivo che sono rappresentati dall’attivo immobilizzato e dal capitale circolante
- passività: valori di segno negativo attribuiti al capitale di debito
Quello che bisognerà fare per individuare il corretto patrimonio netto rettificato è semplicemente sottrarre l’attivo rettificato al passivo rettificato.
Mettere in vendita l’attività dopo la valutazione
Se per la tua piccola-media impresa hai optato per metodo misto patrimoniale-reddituale e hai ottenuto come risultato un valore soddisfacente, allora è giunto il momento di pubblicare l’annuncio di vendita.
Questa pratica può risultare piuttosto ostica e difficoltosa per i più inesperti perché bisogna scegliere gli strumenti e le piattaforme più adeguate per raggiungere i potenziali acquirenti.
Un metodo per velocizzare questa parte di lavoro è quello di pubblicare l’annuncio sul sito di B2Scout. Questo portale, infatti, raccoglie gli annunci delle attività in vendita e le inserisce all’interno di una bacheca visibile a chiunque, creando schede annuncio con annesse tutte le informazioni più rilevanti.
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