Risanamento aziendale

risanamento aziendale

Per la maggior parte degli imprenditori che si trovano in una situazione molto vicina a una crisi d’impresa, la tentazione maggiore è quella di aspettare e vedere cosa succede. Tuttavia, questo modo di agire è assolutamente sbagliato.

Se l’atmosfera si incupisce e l’idea di un fallimento è sempre più tangibile, restare fermo a guardare è l’ultima cosa che un imprenditore dovrebbe fare. Al contrario, egli dovrebbe agire in modo tempestivo così da riuscire a scongiurare i danni maggiori. 

L’operazione attraverso cui si tenta di salvare un’azienda da una catastrofe finanziaria e si cercano vie di uscita in nuovi mercati è detta risanamento aziendale. Vediamo insieme come funziona e quali sono le possibili strade da seguire.

Risanamento aziendale: definizione

Con il termine risanamento aziendale si intende l’insieme delle tecniche e delle strategie volte a risolvere la situazione di crisi in cui un’impresa si trova in un dato momento storico e a risanare la sua situazione finanziaria e debitoria in cui versa da tempo. 

Affinché possa essere avviato un processo di risanamento delle aziende, è necessario che su queste ultime venga eseguita un’analisi accurata delle condizioni che le hanno portate a riversare in tale stato patologico. È solo attraverso un’analisi di questo tipo che è possibile comprendere se l’azienda presenta una reale possibilità di miglioramento oppure no. 

Nel caso in cui l’impresa dimostrasse di avere un potenziale di miglioramento, allora sarebbe possibile avviare un piano di risanamento aziendale in grado di sviluppare e rilanciare positivamente l’azienda sul mercato. 

Fasi del risanamento aziendale

Il risanamento delle aziende si compone, in genere, delle seguenti 3 fasi:

  1. Valutazione dell’azienda: in questa prima fase l’obiettivo è quello di analizzare la situazione in cui si trova l’impresa in quel dato momento storico e individuare le cause che la stanno portando alla crisi.
  2. Pianificazione delle strategie da mettere in atto: una volta individuate le criticità dell’azienda, il passo successivo è la pianificazione delle strategie da mettere in atto per poter avviare il piano di risanamento aziendale. Spesso, questa fase comporta un vero e proprio sconvolgimento delle abitudini aziendali, ma questi cambiamenti sono improntati proprio a garantire un’efficienza gestionale e un equilibrio economico-finanziario. L’obiettivo primario, in questa fase, è andare alla ricerca di attività che riescano a generare flussi di cassa capaci di soddisfare le necessità non prorogabili e che quindi riescano a garantire (nell’immediato) la sopravvivenza dell’azienda.
  3. Attuazione del piano strategico: una volta individuate le criticità dell’impresa, condivise le informazioni con l’imprenditore e pianificate le strategie da impiegare, è il momento di agire in modo concreto. In questa fase si mettono in atto le strategie studiate nella fase precedente cercando di rispettare le tempistiche e le modalità stabilite e ponendosi come obiettivo primario l’aumento della redditività dell’azienda nel medio-lungo periodo.

Risanamento delle aziende: cosa prevede la legge

L’art. 67 comma 3 lett. d L.f. prevede che il piano di risanamento aziendale debba essere redatto secondo il principio di continuità aziendale per periodi che vanno da un minimo di 3 a un massimo di 5 anni. In questo lasso di tempo è possibile esprimere al meglio le potenzialità e le opportunità di risanamento ed è un periodo pensato appositamente per fare in modo che gli atti, i pagamenti, le garanzie e i contratti di esecuzione possano essere eseguiti regolarmente. 

L’articolo legislativo, inoltre, prevede che, nel caso in cui l’azienda disponga di un piano di risanamento finanziario certificato, i creditori abbiano la garanzia della non revocabilità dei pagamenti, anche in caso di fallimento.

Ricordiamo infine che il piano di risanamento aziendale deve essere redatto da un professionista abilitato, ovvero un dottore commercialista. Tale figura viene scelta dall’imprenditore, il quale però non può optare né per il commercialista della società né per professionisti che già operano per la stessa.

Fallimento del piano di risanamento aziendale

Nel caso in cui il piano di risanamento aziendale non porti ai risultati sperati, l’imprenditore può seguire la strada della cessione. Esistono numerosi modi per vendere un’azienda in crisi e, fra questi, il più rapido è certamente quello di pubblicare un’inserzione di vendita su un portale dedicato.

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